(4,5 / 5) Il Serprino è presente sulle tavole dei Colli Euganei sin dai tempi dei Romani. Oggi è un vino tutto sommato di nicchia, acquistabile anche al supermercato grazie – tra gli altri – all’Azienda Agricola La Roccola di Cinto Euganeo (PD). Una bella espressione di un vitigno autoctono, dal giusto rapporto qualità prezzo, oggi sotto la lente di Vinialsuper nella sua versione frizzante.
LA DEGUSTAZIONE
Più bianco carta che giallo paglierino alla vista. Al naso è intenso e per certi versi di buona complessità. Alle note semi aromatiche del vitigno, che ricordano giustamente quelle del parente Glera di cui è sottotipo nonché sinonimo sui Colli Euganei (dunque pera williams e floreale fresco) si accostano ricordi di mandorla e macchia mediterranea, su un sottofondo moderatamente iodico.
Ingresso di palato su note fruttate, cui si uniscono presto – accompagnando fino alla chiusura – richiami di agrumi come il bergamotto. Il retro olfattivo, fruttato e salino, è particolarmente asciutto e contribuisce ad elevare la qualità di questo Serprino.
La corrispondenza gusto olfattiva è confermata anche dalla vena minerale del sorso che, unita alla delicata “frizzantezza”, fa di questa etichetta la perfetta compagna di antipasti a base di salumi.
Per rendere perfetto a tutto pasto il Serprino de La Roccola, meglio non esagerare con i condimenti, che finirebbero per sovrastare la struttura non corpulenta del vino. Attenzione anche alla temperatura di servizio, che deve essere compresa tra i 6 e gli 8 gradi, anche se il nettare non si scompone leggermente più “caldo”.
LA VINIFICAZIONE
Il Serprino frizzante de La Roccola nasce dai vigneti situati nella zona sud-est dei Colli Euganei, in particolare nella zona del monte Gemola. Il terreno è lavico-morenico. L’allevamento è a guyot, con una densità di 4 mila viti per ettaro.
La vendemmia avviene a metà settembre. La vinificazione viene effettuata in tini di acciaio, a temperatura controllata. L’Azienda agricola La Roccola deve il suo nome a un antico Roccolo, una caratteristica tenuta di caccia che ancora oggi si erge tra i vigneti dell’azienda, ai piedi del monte Cinto.
Il palazzo, di proprietà di un’antica signoria veneziana, risale al tempo dei Dogi. Fondata da Giovanni Battista Bellucco e da sua moglie Elsa nel 1982, La Roccola è oggi condotta dal figlio Antonio, da sua moglie Antonella e dai figli.
La superficie aziendale è di 25 ettari, di cui 20 coltivati a vite su terreni di origine vulcanica. Due gli ettari di ulivi. La raccolta delle uve avviene rigorosamente manuale e i vini vengono imbottigliati direttamente in azienda.
Prezzo pieno: 6,50 euro
Acquistabile presso: Iperal
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila (in primis quelli cagionati da haters e “screditatori” seriali). Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia.